Dall’unione di più menti e di più braccia, nasce la Tipografia F. Scarpis & C. Sono le ex scuderie di Palazzo Gera, in via Cavour 39, ad ospitare inizialmente la neonata impresa coneglianese. È l’inizio di una lunga storia.
Francesco Scarpis e la moglie Clotilde intraprendono un lungo viaggio a Vienna. I primi decenni del XX secolo rappresentano anni intensi per l’economia veneta e Francesco decide di andare alla ricerca delle migliori tecnologie in ambito tipografico.
Grazie alle nuove macchine e al lavoro sempre crescente, l’azienda si amplia e Carlo e Maria, i figli di Francesco e Clotilde, entrano in tipografia per dare una mano. Una decisione lungimirante e di fondamentale importanza per il presente e per il futuro dell’impresa.
Nel 1942, a 62 anni, Francesco Scarpis muore. La proprietà dell’azienda passa temporaneamente alla moglie Clotilde, ma la direzione spetta da subito a Carlo.
Gli anni ’50 sono anni di trasformazione, evoluzione e adattamento. Proprio nel 1955 la Tipografia Scarpis investe ancora in nuovi macchinari, a rimarcare la naturale propensione dell’azienda nel rispondere alle esigenze del mercato.
Di anno in anno e di generazione in generazione si trasforma sia il lavoro che l’azienda stessa. Nel 1958 si aggiunge Giorgio, il secondogenito di Carlo, che già dai primi anni ’60 sostituisce il padre nella gestione dell’impresa.
“Riuniti e felici per la ricorrenza del cinquantenario” si legge nel cartoncino augurale stampato con il vecchio torchio proprio nel 1969. È un anno importante per la Tipografia Scarpis, mezzo secolo di vita.
A 18 anni, seguendo le orme del padre, del nonno e del bisnonno, anche il secondogenito di Giorgio, Gianni, inizia a lavorare in tipografia per portare avanti quella che ormai è una vera e propria leggenda imprenditoriale.
La Tipografia Scarpis, un’azienda ormai storica e profondamente radicata nel territorio, ha vissuto nel corso del tempo diversi spostamenti di sede per rispondere alle esigenze di spazio. Nel 1995 si trasferisce nell’attuale stabilimento a San Vendemiano.